È noto che le ragioni di questa particolare predisposizione alle infezioni delle vie urinarie siano determinate dalla struttura anatomica dell’apparato urogenitale femminile, con un’uretra lunga soltanto 3-4 cm dalla quale possono facilmente risalire i batteri provenienti dalla vicina apertura anale.
La cistite negli uomini è meno frequente sebbene l’incidenza aumenti con l’età. Cerchiamo allora di approfondire sintomi e cause di quel 10% di episodi di cistite ricorrente “declinati al maschile”.
Sintomi e cause
Gli uomini iniziano a soffrire di episodi acuti o ricorrenti generalmente dopo i 50 anni. Spesso il disturbo è preceduto da minzioni più frequenti durante il giorno e la notte, difficoltà ad emettere le urine e da un senso di incompleto svuotamento dopo essere andati in bagno. Nella fase acuta prevalgono come sintomi una sensazione di pressione e tensione nella zona pubica, dolori uretrali, anali e scrotali, oltre a minzioni ancora più frequenti e dolorose; a volte è presente anche un bruciore durante l’eiaculazione.
L’origine del problema è diversa da quella tipicamente femminile. Nel caso degli uomini molto spesso la cistite è dovuta ad una patologia della ghiandola prostatica che determina una ostruzione uretrale a sua volta responsabile di un incompleto svuotamento della vescica. Il ristagno di urine che ne consegue favorisce la proliferazione batterica e quindi la cistite.
Oltre all’aumento di volume della prostata altre cause possono essere la presenza di calcoli vescicali, indumenti troppo aderenti (ad esempio pantaloni attillati), la stitichezza cronica, alcune attività sportive quali il ciclismo e l’equitazione, una dieta ricca di grassi e zuccheri, rapporti sessuali intensi, l’utilizzo del catetere o un eventuale trattamento radioterapico per il tumore della prostata.
Infine, da tenere presente che anche il diabete può dare origine a cistite, perché la presenza di glucosio nelle urine favorisce lo sviluppo dei batteri.
Diagnosi e cure
Il fatto che la cistite maschile sia spesso associata a prostatite, è di ostacolo a una corretta diagnosi, perché tende a influenzare il parere medico, rendendo più difficile individuare l’infezione con esami specifici. La considerazione vale in particolare per i casi di cistite interstiziale, i cui sintomi sono molto simili a quelli di una prostatite cronica non batterica.
Si raccomanda sempre e comunque di eseguire un’accurata valutazione urologica, mediante esplorazione rettale e dosaggio del PSA in tutti quegli uomini che presentano disturbi urinari e abbiano superato i 50 anni.
Una volta che la presenza dell’infezione batterica è stata accertata, diventa naturalmente importante combatterla efficacemente, ma – come sottolineato a Milano nel corso del congresso annuale della EAU, European Association of Urology – l’abuso delle terapie antibiotiche può portare allo sviluppo di ceppi batterici sempre più resistenti, rendendo perciò necessario individuare terapie alternative.
Nel caso dell’ostruzione da patologia prostatica andrà considerato un trattamento specifico, sia medico che chirurgico, mentre negli altri casi sarà necessario un approccio conservativo.
Grandi potenzialità in questo senso sono state attribuite alle cosiddette terapie di barriera che aiutano a ripristinare il “coating” protettivo uroteliale attraverso instillazioni vescicali di acido ialuronico e condroitin solfato.
Gli esperti sottolineano infine che per evitare la cronicizzazione dei sintomi, diventa decisiva la tempestività con cui viene adottata la strategia terapeutica, ma ammoniscono allo stesso tempo sull’utilità di seguire alcune precise norme di carattere alimentare/comportamentale:
- Bere almeno 2 litri d’acqua nel corso della giornata
- Condurre una vita sessuale regolare
- Evitare alcolici, caffè e tè
- Limitare il consumo di cioccolato, uova, formaggi e in generale evitare cibi speziati o piccanti
- Smettere di fumare o almeno ridurre il numero di sigarette
- Combattere la stipsi (assumendo fibre e facendo attività fisica)
- Tenere sotto controllo il peso (l’eccesso di grasso può aumentare la compressione delle vie urinarie).