Home Cuore Infarto La dieta dopo un infarto: i cibi “sì” e quelli “no”

La dieta dopo un infarto: i cibi “sì” e quelli “no”

Non esiste una dieta specifica per il post-infarto, ma è vero che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale sia nel controllo di alcuni dei fattori di rischio (aterosclerosi, ipercolesterolemia, ipertensione, ecc.) sia nella prevenzione di possibili riacutizzazioni.

Il regime alimentare più adeguato nel periodo post-infartuale è quello che assicura all’organismo il giusto apporto di carboidrati, proteine e grassi, aiutando la persona a mantenere un peso forma corretto, abbinato ad una specifica e regolare attività fisica.
Non è per niente difficile, basta seguire alcuni accorgimenti e consigli, senza rinunciare al gusto e all’allegria del cibo: le parole chiave sono equilibrio e semplicità.

Vi sono, infatti, alcuni alimenti e bevande (burro, olio, zucchero, alcolici, ecc.) che, a causa del loro elevato apporto calorico di base o delle loro proprietà, devono essere usati con moderazione. La semplicità, invece, si riferisce più allo “stile culinario”: è buona norma cuocere in modo genuino e più salutare i cibi ad esempio al vapore o ai ferri, piuttosto che friggere o arrostire.

Diamo insieme uno sguardo ad una galleria di alimenti che è meglio evitare o ridurre in caso di problemi cardiovascolari e quelli che, invece, possono essere considerati dei preziosi alleati della prevenzione e del benessere. Uno strumento semplice e veloce per chi ha “a cuore” la propria salute!

I 10 CIBI AMICI DEL CUORE

1) Legumi

Il consumo di legumi contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e le fibre solubili presenti permettono che il colesterolo (assente negli alimenti vegetali) non venga assorbito da parte dell’intestino. I legumi contengono, inoltre, sostanze benefiche come i flavonoidi, che agiscono riducendo il rischio di infarto e di ictus e contrastano la formazione di coaguli nel sangue.

2) Cereali integrali

Consumare cereali integrali aiuta a mantenersi maggiormente in forma e incorrere in un minor rischio di patologie cardiache, grazie agli antiossidanti contenuti in essi (fitoestrogeni e fitosteroli), considerati agenti protettivi nei confronti delle coronarie. Anche i cereali integrali contengono fibre vegetali che sono in grado di ridurre i rischi cardiaci, poiché contribuiscono a diminuire i livelli del colesterolo LDL, nemico delle arterie.

3) Olio di semi di lino

I semi di lino e l’olio di semi di lino rappresentano le principali fonti vegetali di acido linoleico ed alfa-linolenico, utilizzati dall’organismo per la formazione degli Omega-3, che aiutano a diminuire la pressione sanguigna e a prevenire variazioni del ritmo cardiaco. Inoltre, sono preziosi alleati per abbassare i livelli di trigliceridi e il rischio di formazione di trombi.

4) Pomodori

I pomodori sono un’eccellente fonte di vitamina A e di vitamina C, oltre che di potassio, fibre e licopene (pigmento antiossidante che conferisce il caratteristico colore rosso al pomodoro maturo). Studi consolidati affermano che l’insieme dei nutrienti presenti nei pomodori può contribuire a prevenire le malattie cardiovascolari. La cottura può diminuirne il contenuto di vitamina C, ma facilitare l’assorbimento del licopene, che resta inalterato.

5) Cioccolato

Il cioccolato extra-fondente, in quantità moderata, può migliorare la salute cardiovascolare e il funzionamento del sistema immunitario. Il merito è dei flavonoidi, contenuti nel cacao, che svolgono un’azione protettiva nei confronti dei vasi sanguigni e del cuore, contribuendo anche ad abbassare la pressione sanguigna.

6) Frutta secca

Mandorle, noci, nocciole, pistacchi e pinoli sono alcuni rappresentanti della frutta secca, considerata benefica per il cuore per via dell’elevato contenuto di grassi monoinsaturi e polinsaturi e della bassa presenza di grassi saturi. Consumare frutta secca da due a quattro volte la settimana, può contribuire a diminuire l’incidenza delle patologie cardiache.

7) Uvetta

Gli esperti hanno individuato l’infiammazione come punto in comune tra gengivite e problemi cardiaci. Le persone affette da gengiviti sarebbero più esposte ai problemi cardiaci. Il consumo di uvetta può contrastare, riducendolo, lo sviluppo di batteri in grado di causare proprio le gengiviti e le infiammazioni.

8) Mele

L’azione protettiva delle mele nei confronti del cuore, sia negli uomini che nelle donne, è dovuta al loro contenuto di antiossidanti, come flavonoidi e quercitina, essenziali nel prevenire la formazione di placche nelle arterie, nell’inibire l’ossidazione del colesterolo LDL e l’infiammazione. La pectina, contenuta naturalmente nelle mele, contribuisce anche ad abbassare i livelli del colesterolo nel sangue.

9) Melograno

I benefici del melograno sono dovuti al suo contenuto di polifenoli, compresi gli antociani, contenuti anche in altri frutti, come i mirtilli, ed i tannini, presenti anche nel tè. Studi scientifici dimostrano come esso può contribuire a ridurre la formazione di placche nelle arterie e ad abbassare i livelli della pressione sanguigna.

10) Banane

Una banana contiene in media il 12% della dose raccomandata giornalmente di potassio. Il potassio contribuisce a mantenere le normali funzioni del cuore e a bilanciare la presenza di sodio e di acqua nell’organismo, permettendo il mantenimento di livelli salutari di pressione sanguigna. L’assunzione di potassio è fondamentale per coloro che utilizzano specifici farmaci diuretici, che ne determinano una perdita eccessiva. Altre fonti di potassio sono rappresentate, ad esempio, dagli spinaci e dalle patate dolci.

I 10 CIBI “NEMICI” DEL CUORE

1) Carne rossa

La carne rossa è ricca di grassi saturi e andrebbe notevolmente ridotta o andrebbero preferiti quei tagli cosiddetti “magri”, che presentano la minor quantità di grasso, per proteggere la salute del cuore. Ad esempio, lo scamone è un taglio magro, con una quantità di grasso dall’1 al 4% e 100-120 kcal/hg.

2) Sale

È necessario, nelle giuste quantità, per molti processi dell’organismo, ed è preferibile quello iodato. Alimenti ad alto contenuto di sodio sono i formaggi, la carne, i salumi, il pane, i cereali e alcuni prodotti surgelati e in scatola, ma anche prodotti da forno realizzati con bicarbonato di sodio o lievito in polvere. Troppo sodio, contenuto nel sale, provoca un aumento della pressione sanguigna e, determinando una maggiore ritenzione di liquidi, porta a un progressivo incremento del lavoro del cuore per pompare il sangue ai tessuti e agli organi. L’assunzione giornaliera di sodio dovrebbe essere ridotta a meno di 2 g.

3) Piatti pronti

Ritenuti comodi per risparmiare tempo (ma, spesso, non denaro), si tende a sopravvalutare la qualità dei piatti pronti, disponibili in molti supermercati. Purtroppo, sono così scarsamente salutari da poter essere paragonati ad un pasto da fast food. Meglio controllare le etichette, per verificare che non contengano grassi saturi in eccesso. Attenzione, soprattutto, alla presenza di latticini e al tipo di salse utilizzate come condimento.

4) Alimenti fritti e fast food

Hot dog, hamburger e patatine fritte sono da considerare come un vero e proprio attentato alla salute per molte ragioni: il loro elevato contenuto di sodio, additivi e conservanti, che includono nitrati e nitriti; il riutilizzo prolungato dello stesso olio per la frittura è causa della formazione di grassi saturi, nella forma di grassi trans (quelli più dannosi per la salute). Queste sostanze, se assunte in eccesso, sono ben poco benefiche sia per il cuore che per la salute in generale. Le lavorazioni industriali riducono il valore nutritivo di prodotti simili e il loro elevato contenuto di grassi saturi di origine animale è considerato un fattore di rischio per il cuore e la circolazione.

5) Latticini

Burro, panna, formaggi e condimenti a base degli stessi, possono presentare un contenuto di grassi saturi più elevato di quanto ci si possa aspettare. Tutti i latticini, compresi gelati, latte, yogurt, burro e formaggi, salse, dolci e creme che li contengono, contribuiscono ad aumentare l’apporto di grassi e di colesterolo attraverso l’assunzione quotidiana di questi alimenti, aumentando il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Per questa ragione, il loro consumo deve essere drasticamente ridotto nelle persone che hanno già avuto disturbi o problemi di tale genere.

6) Pizza

Niente è più appetitoso di una fetta di pizza. Eppure, un trancio carico di mozzarella o di formaggi può contenere fino a due terzi della quantità di grassi saturi, che rappresenta il limite di assunzione giornaliera. Non è, dunque, da considerare come un toccasana per la salute del cuore! Basta prestare un po’ di attenzione alla scelta degli ingredienti e, magari, prepararla in casa per gustarne una variante decisamente più leggera.

7) Bibite gassate

Pensando alle malattie che interessano l’apparato cardiocircolatorio, immediatamente si pensa al colesterolo e ai grassi saturi, ma non si dovrebbe dimenticare lo zucchero. Gli effetti del consumo di zuccheri e bevande zuccherate su obesità ed insulina possono risultare collegati alla comparsa di arteriosclerosi. Inoltre, il loro consumo è stato messo in relazione all’ aumento del rischio di patologie cardiache sia negli uomini che nelle donne.

8) Uova

Le uova hanno un elevato contenuto di colesterolo (in 100 g. di uova possono essere contenuti fino a 371 mg. di colesterolo) e di grassi saturi (ne sono composte per il 70%). Il colesterolo è una sostanza che l’organismo umano è già in grado di produrre da sé. Per questa ragione, bisogna ridurre l’ingestione di cibi che sono preparati con uova (attenzione alle etichette degli alimenti che comunemente consumiamo, quali pasta, biscotti, merende, creme, ecc.) o delle stesse massimo a 1 o 2 a settimana.

9) Margarina e prodotti da forno confezionati

I croissant da bar, le brioches e, in generale, i prodotti da forno già confezionati contengono tutti grassi trans ovvero ottenuti dal processo di idrogenazione di oli vegetali vari (palma, colza, ecc.). Tramite procedimenti industriali, oli liquidi vengono trasformati in sostanze grasse di tipo solido, come nel caso della produzione della margarina. L’assunzione di grassi trans innalza i livelli di colesterolo LDL (detto “colesterolo cattivo”) e diminuisce la presenza di colesterolo “buono” HDL nell’organismo. Sarebbero, dunque, da evitare il più possibile, leggendo attentamente le etichette dei prodotti alimentari confezionati.

10) Alcol e bevande eccitanti

L’alcol riduce la capacità di contrazione del cuore. Se si soffre di insufficienza cardiaca, si dovrebbe discutere con il proprio medico se è possibile bere con moderazione, limitando anche l’assunzione di altre bevande come caffè, the e cole ed energy drink, che contengono sostanze eccitanti come caffeina e taurina. La caffeina è uno stimolante che può mettere maggiormente sotto sforzo il cuore. Il caffè e il tè decaffeinati sono accettabili, ma è sempre meglio preferire acqua e bevande a basso tenore di zucchero. Inoltre, evitare le bevande ad alto contenuto di sodio, come succhi di pomodoro o di ortaggi, pre-confezionate.