State molto attenti a quello che mangiate, limitando i grassi e privilegiando i cibi più sani, come frutta, verdura e cereali, ma nonostante tutto avete il colesterolo alto?

Non si tratta di un’evenienza rara, perché in effetti il colesterolo in eccesso nel sangue deriva solo in minima parte (circa 20%) dall’alimentazione e dal relativo assorbimento intestinale, mentre il resto viene sintetizzato autonomamente dall’organismo, principalmente dal fegato.

Insieme a sintesi e assorbimento, un terzo fattore di grande importanza nelle alterazioni lipidiche è poi rappresentato dall’ossidazione del colesterolo cattivo LDL, il vero “killer” delle nostre arterie.

In realtà parlare di colesterolo buono o cattivo è una semplificazione, perché quello che cambia non è il colesterolo in sé, ma le molecole che lo trasportano in circolo, chiamate lipoproteine. Le LDL (lipoproteine a bassa densità) sono appunto le più insidiose, e i loro valori superiori alla norma sono quelli da tenere sotto controllo. Al contrario le HDL elevate (lipoproteine ad alta densità, o colesterolo buono) sono un fattore positivo, perché in grado di raccogliere il colesterolo in eccesso e riportarlo al fegato, per la sua eliminazione.

L’azione ossidante dei radicali liberi sulle LDL rappresenta un rischio perché favorisce l’infiltrazione del colesterolo nelle pareti arteriose e la formazione di cellule dette schiumose, alla base dello sviluppo della placca aterosclerotica.

Come abbassare il colesterolo LDL

La strategia di intervento per abbassare il colesterolo cattivo LDL, a vantaggio di quello buono HDL dovrà essere focalizzata su più fronti: quello alimentare resta in ogni caso importante (limitare l’assunzione di grassi saturi e idrogenati) ma deve essere sempre affiancato da uno stile di vita più attivo (la sedentarietà è spesso causa di ipercolesterolemia) e quando opportuna da una corretta integrazione.

Da poco è disponibile su questo fronte un rivoluzionario integratore in capsule molli  in grado di ridurre l’assorbimento del colesterolo fino al 40% e di inibirne la sintesi, riducendo del 31% le LDL e aumentando del 20% le HDL, grazie al contenuto di fitosteroli / fitostanoli e monacolina K (statina naturale presente nel riso rosso fermentato). Caratteristica fondamentale di questo nuovo prodotto è inoltre la sua contemporanea efficacia anche nei confronti dell’ossidazione delle LDL, per effetto di un composto fitochimico derivato dalle olive, chiamato idrossitirosolo.

Per quanto riguarda la dieta, è noto che diversi alimenti contribuiscono ad abbassare il colesterolo LDL grazie al loro contenuto di grassi insaturi e antiossidanti: noci e olio d’oliva, ma anche avocado, cioccolato e vino rosso. Naturalmente non bisogna sopravvalutare l’azione di questi “superfood”, perché le quantità assunte spesso sono troppo limitate per determinare effetti realmente positivi. Meglio semmai puntare su una integrazione alimentare specifica, come indicato anche dalle Linee Guida Europee (ESC-EAS), che agisca allo stesso tempo sui tre meccanismi ricordati sopra (sintesi, assorbimento e ossidazione).

No al fumo, sì allo sport

Colesterolo cattivo e sedentarietà sono ottimi “amici”: indipendentemente dall’alimentazione, infatti, l’attività sportiva regolare da sola favorisce l’aumento del colesterolo buono grazie all’attivazione del processo energetico aerobico, senza contare che l’esercizio fisico è buon modo di controllare l’obesità, problema oggi in aumento e correlato a profili lipidici alterati. Pare infatti che una perdita di peso di 10 kg determini un abbassamento dei valori di colesterolo LDL pari al 15%.
Aumentare i livelli di colesterolo buono potrebbe infine essere un’ulteriore valida ragione per smettere di fumare (…o non cominciare…); i composti tossici sprigionati dalla sigaretta sarebbero infatti responsabili dell’abbassamento dei livelli di HDL fino a 2,4 mg/dl.