Home Vescica e reni Cistite Il ruolo dei GAGs nel trattamento della vescica neurologica

Il ruolo dei GAGs nel trattamento della vescica neurologica

La vescica neurologica è una condizione tipica del paziente portatore di varie patologie del sistema nervoso centrale o periferico quali per esempio la spina bifida,la sclerosi multipla,la mielite trasversa o le lesioni spinali di vario grado, ma la troviamo anche in corso di malattia diabetica o a seguito di importanti interventi effettuati nello scavo pelvico,soprattutto ginecologici  Si tratta di una vescica che funziona male, che scarica male e che è costantemente soggetta alla possibilità di contrarre infezioni. Una bonifica completa è talvolta possibile con una profilassi a lungo termine o con la somministrazione di antisettici e acidificanti; ma è un esito che non si raggiunge in tutti i casi. Per questo, interessante sembra essere l’opportunità di impiegare, anche nel trattamento della vescica neurologica, i glicosaminoglicani (acido ialuronico e condroitin-solfato, somministrati in combinazione per via intravescicale), risultati efficaci nella ricostruzione dell’urotelio danneggiato, associati a disinfettanti o antibiotici come la gentamicina, da ripetersi periodicamente con uno schema già utilizzato per la cistite interstiziale e la sindrome dolorosa pelvica.

La pratica clinica conferma che in questo modo è possibile ottenere la bonifica dell’infezione, con riduzione o azzeramento della carica batterica. Questo schema terapeutico sembra inoltre indurre una riduzione dell’iperattività del muscolo detrusore, e dunque dell’incontinenza per riduzione dello stato infiammatorio dell’urotelio. Questo, unitamente alla bonifica delle infezioni, può già considerarsi un successo, che diventa pieno se, sulla lunga distanza, si riesce a conseguire anche la stabilizzazione del muscolo detrusore. Il paziente neurologico, infatti, è il più difficile da gestire, dal momento che è costantemente a rischio di infezione. I pazienti con lesione spinale (para o tetraplegici) con buona autonomia, tuttavia, dopo un addestramento di tre-sei mesi, riescono a praticare da soli l’autocateterismo e l’autoinstillazione di glicosaminoglicani (acido ialuronico e condroitin-solfato, somministrati in combinazione per via intravescicale). Si tratta della stessa formazione fornita anche ai pazienti colpiti da cistiti batteriche e sindromi dolorose pelviche, che diventano così progressivamente autonomi nell’ auto-somministrazione dei necessari trattamenti.

A cura della Prof.ssa M. Sommariva, Dirigente Medico di 1° livello presso la Divisione di Urologia e Unità Spinale dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Legnano, Presidio Ospedaliero di Magenta