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Omega-3: quando non basta il pesce

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Diversi studi epidemiologici dimostrano come consumare regolarmente il pesce, con una frequenza di almeno due volte a settimana, riduca il rischio cardiovascolare. Perché? La risposta è da individuare negli acidi grassi essenziali omega-3 contenuti nel pesce, preziosi alleati della salute cardiovascolare grazie all’azione anti-aritmica che svolgono, oltre a quella di riduzione dei livelli di trigliceridi nel sangue.

Rispetto a chi non ne consuma affatto, infatti, nei soggetti che mangiano pesce regolarmente, risulterebbe un tasso inferiore di mortalità per malattia cardiaca. Ulteriori studi hanno inoltre dimostrato come il consumo di pesce sia anche associato a una riduzione del rischio di mortalità per cardiopatia ischemica e ictus.

Nonostante queste evidenze, il consumo di pesce nel nostro Paese, stando ai dati raccolti nel 2014, è tra più bassi in Europa, e l’assunzione di omega-3 necessari a un’adeguata protezione cardiovascolare, rischia perciò di risultare insufficiente senza una corretta supplementazione.

Ma qual è la quantità di acidi grassi essenziali omega-3 EPA&DHA necessaria all’organismo per ottenere i benefici di prevenzione cardiovascolare ricordati sopra? A questo riguardo si può prendere come riferimento lo Studio italiano GISSI Prevenzione, che ha dimostrato come la somministrazione di 1 grammo al giorno di una preparazione farmaceutica di Omega-3, sia in grado di ridurre la mortalità cardiovascolare e la morte improvvisa nei pazienti che hanno subito un infarto. Per quanto riguarda invece il trattamento contro l’ipertrigliceridemia, dosaggi di 3 g al giorno di omega-3 sono in grado di ridurre sensibilmente i livelli di trigliceridi nel sangue.

Importante sottolineare però, che questi risultati estremamente positivi possono essere ottenuti con specialità farmaceutiche dalla concentrazione di omega-3 superiore all’85%, non garantita dai semplici integratori. A questo proposito va segnalato che oggi è disponibile un farmaco bioequivalente di altissima qualità, che assicura il raggiungimento di livelli di Omega-3 nel sangue (biodisponibilità) comparabile alle formulazioni di marca già sul mercato .

In ogni caso, l’apporto di omega-3 fornito dalla dieta assume un ruolo molto importante per la nostra salute; vediamo nella tabella il contenuto di omega-3 per tipo di pesce, per aiutarci nella scelta quotidiana.

Tipo di pesce Contenuto Omega-3 Omega-3 contenuto per porzione (170 g)
Acciuga Alto 3.4 g
Salmone Alto 3.2 g
Sgombro del Pacifico Alto 3.2 g
Merluzzo Nero Alto 3.0 g
Coregone Alto 3.0 g
Sardine del Pacifico Alto 2.8 g
Tonno Rosso Alto 2.8 g
Aringa Atlantica Alto 2.4 g
Sgombro Atlantico Alto 2.0 g
Trota Iride Alto 2.0 g
Cozze Moderato 1.4 g
Tonno in scatola al naturale Moderato 1.4 g
Ostrica Orientale selvatica Moderato 1.0 g
Halibut Moderato 1.0 g
Merluzzo dell’Alaska Moderato 0.8 g
Ostrica Orientale di allevamento Moderato 0.8 g
Granchio dell’Alaska Moderato 0.8 g
Gambero Moderato 0.6 g
Pettine Moderato 0.6 g
Tonno Basso 0.4 g
Merluzzo Basso 0.4 g
Aragosta Basso 0.2 g
Gambero di acqua dolce Basso 0.2 g
Note: Si raccomanda di consumare alimenti ad alto contenuto di omega 3 almeno 2 volte la settimana.

* Valori medi di Omega- 3 contenuti in varie fonti di pesce e frutti di mare. Sono riscontrabili variazioni di contenuto dipendente da fattori quali il periodo dell’anno del pescato, la fonte d’acqua in cui l’animale risiede e la sua dieta.