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Cistiti ricorrenti? Forse la causa è il tuo intestino

Le infezioni urinarie sintomatiche sono per molte donne un problema ricorrente. Bruciori vescicali e cistiti interessano una donna su due, con recidive nel 30% dei casi. Questo nonostante il diffuso ricorso agli antibiotici, che spesso rappresentano un sollievo solo temporaneo. E non una garanzia contro il ritorno dei sintomi. Come spiegare questo circolo vizioso? La risposta potrebbe essere al di fuori delle vie urinarie, e più precisamente nell’intestino.

 

La Prof.ssa Elisabetta Costantini – docente di Urologia presso l’Università di Perugia – spiega il ruolo cruciale del “microbiota intestinale”. E suggerisce gli accorgimenti più utili per vincere la battaglia contro la cistite.

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Prof.ssa Elisabetta Costantini

Vescica e intestino: due organi molto diversi tra loro. Eppure?

Eppure in diretta comunicazione. La correlazione fra intestino e cistiti è nota. Ma si è sempre pensato a un passaggio di batteri per via esterna (dall’ano alla vagina, fino ad uretra e vescica). Un meccanismo che esiste, ma che non è l’unico. Oggi sappiamo che è molto diffusa la situazione del cosiddetto “intestino permeabile”. In condizioni di scarso equilibrio della flora intestinale, i batteri possono penetrare per via interna: dalla parte finale dell’intestino direttamente in uretra e in vescica. In alcune situazioni favorenti, la mucosa del retto può infatti essere poco protetta, e predisporre per i batteri “cattivi” dei veri e propri “passaggi”.

Entra in gioco il ruolo del “microbiota intestinale”. Di cosa si tratta?

Il microbiota è quel delicato equilibrio di microorganismi che abitano il nostro intestino. Un vero e proprio ecosistema popolato da un numero enorme di batteri, che in condizioni normali sono utili alla nostra salute. Ma se il loro equilibrio si altera possono insorgere malattie: da quelle gastroenteriche, a patologie autoimmunitarie, fino appunto alle cistiti.

Quali sono le condizioni che alterano l’equilibrio del microbiota, esponendo la donna alla cistite?

Tutte le condizioni di irregolarità intestinale sono fattori favorenti: la stipsi in primo luogo. È importante correggere l’alimentazione: “siamo quello che mangiamo” è più di un luogo comune. Ha un’evidenza scientifica e delle precise conseguenze anche sulla salute delle vie urinarie.

Correggere l’alimentazione come prima regola. Quali sono i cibi consigliati e quelli da evitare?

L’alimentazione dovrebbe essere valutata individualmente da un nutrizionista: le risposte dell’organismo sono in larga parte soggettive. Molte pazienti lamentano sensibilità ai farinacei, ai cereali, e in generale ai cibi che tendono a fermentare. Sotto accusa anche peperoncino, spezie e cibi piccanti. Alcuni accorgimenti sono universali e alla portata di tutti: bere molto, innanzi tutto. E poi mantenere o ristabilire l’equilibrio del microbiota attraverso “aiuti mirati”, come integratori o fermenti.

Quali “aiuti mirati” possiamo suggerire per la protezione di intestino e vescica?

Innanzi tutto assumere “probiotici” e “prebiotici”: meglio conosciuti come “fermenti”, che permettono la rigenerazione delle cellule intestinali. I primi sono batteri salutari, che arrivano in forma attiva nell’intestino e contrastano la crescita di quelli dannosi. I prebiotici possono essere usati in affiancamento, come nutrimento della flora intestinale. Utili il lattulosio, l’inulina e alcuni oligosaccaridi della soia. Sì anche ad alcuni integratori e prodotti fitoterapici, sempre per via orale.

Quali integratori sono i più consigliati?

I prodotti a base di acido ialuronico e di d-mannosio aiutano a rinforzare la mucosa protettiva della vescica e a “bloccare” la strada ai batteri inopportuni; molto utili anche quelli che acidificano le urine ed eliminano i batteri in eccesso: mirtillo, succo di pompelmo ed estratti di melagrana. Ma anche l’uva ursina, l’ortica, il timo, la malva, il solidago, la betulla.

Concludiamo con un suggerimento sugli antibiotici: qual è il loro ruolo nella lotta alla cistite?

Gli antibiotici sono una terapia d’urto per i fenomeni acuti: ma oltre alla nota questione dei meccanismi di resistenza, hanno l’effetto collaterale di modificare proprio quegli equilibri dell’intestino che stanno all’origine delle infezioni urinarie. Ecco perché il problema tende a ripresentarsi. Il suggerimento è quello di evitare gli antibiotici inutili, di non usarli come uno strumento d’elezione. E di andare sempre alla causa del problema, tenendo in prioritaria considerazione la salute del tratto gastro-intestinale.


Ultimo aggiornamento: 26/04/2017