Dal Congresso 2016 dell’Associazione Europea degli Urologi – EAU, tenutosi a Monaco a marzo, è emerso chiaramente il ruolo sempre più centrale della terapia di protezione e ripristino della barriera vescicale a base di acido ialuronico e condroitin solfato nella cura delle alterazioni infiammatorie della vescica stessa, come le cistiti acute e ricorrenti o il dolore pelvico cronico, ma anche dei danni causati dalle terapie oncologiche.
Il Prof. Massimo Lazzeri, Specialista Urologo di Curarelacistite, ricorda che il tema è di grande rilievo innanzitutto per le cistiti, principalmente per un aspetto numerico: si tratta infatti di una patologia molto diffusa, che interessa almeno una volta nella vita circa il 50% delle donne in età fertile, la metà delle quali va incontro a una recidiva entro 6-12 mesi.
Riguardo la cistite cronica, una delle sfide più importanti dell’Urologia dei prossimi anni è legata all’impiego delle terapie antibiotiche; secondo le linee guida EAU, infatti, il trattamento di prima scelta per le infezioni vescicali ricorrenti è costituito dalla profilassi antibiotica, ma questo approccio si scontra con la realtà dei fatti.
L’aumento delle resistenze antibiotiche crea problemi di carattere sanitario nell’immediato, con una gestione terapeutica più complessa, oltre a disagi nel futuro del paziente, con una maggiore difficoltà nel trovare farmaci efficaci contro i patogeni.
Dal Congresso è dunque emersa la necessità di una via alternativa, rappresentata da sostanze come acido ialuronico e condroitin solfato (oggi disponibili anche in formulazione softgels), che vanno a proteggere il rivestimento interno della vescica, in particolare quelle strutture chiamate glicosaminoglicani, zuccheri complessi che esercitano una funzione “difensiva” nei confronti dell’aggressività dei germi.
Le donne trattate con terapia profilattica non antibiotica, risultano non solo più protette, ma anche con una migliore qualità di vita.
A questo riguardo verrà a breve pubblicato sull’autorevole Britsh Medical Journal uno studio retrospettivo che fotografa la realtà europea delle donne con cistiti ricorrenti, nel quale si dimostra l’efficacia dell’utilizzo di condroitin solfato e acido ialuronico esogeno, posto in vescica attraverso una semplice instillazione, nella protezione a lungo termine proprio di quelle pazienti con cistiti croniche resistenti agli antibiotici.
Il Prof. Lazzeri spiega inoltre che una buona protezione dell’epitelio vescicale è determinante anche per la gestione di una patologia complessa come il dolore pelvico cronico, non solo per quanto riguarda la percezione dolorosa, ma anche per la prevenzione e la guarigione del disturbo.
Il danno al rivestimento protettivo della vescica è infatti la causa determinante dei sintomi, poiché permette ai costituenti tossici delle urine di entrare in contatto con i tessuti esterni alla vescica stessa. L’infiammazione vescicale cronica è considerata tra l’altro un fattore di rischio per lo sviluppo di neoplasie dell’urotelio: la protezione dai danni a questa importante barriera rappresenterà perciò nei prossimi anni uno dei temi più “caldi” nella prevenzione del tumore superficiale della vescica.
Sempre in tema oncologico, il Prof. Lazzeri evidenzia che circa 1.000.000 di persone nel mondo ogni anno effettuano una radioterapia per una patologia degli organi pelvici e, nonostante i progressi tecnologici, questa terapia può provocare danni collaterali alla vescica, così come i farmaci chemioterapici, eliminati per via urinaria, ma anche in questi casi i sintomi si possono prevenire con un trattamento a base di acido ialuronico e condroitin solfato.
In diversi abstract del Congresso EAU, si è dimostrato infatti che, sia in termini preventivi, sia dopo l’insorgenza di sindromi infiammatorie acute dell’albero urinario, la somministrazione di acido ialuronico e condroitin solfato in combinazione, garantisce una protezione di supporto che migliora la qualità di vita e riduce la sintomatologia.
Congresso 2016 dell’Associazione Europea degli Urologi – EAU