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    Tiroide e celiachia

    Il morbo celiaco: cos’è e cosa comporta

    La celiachia è un’intolleranza al glutine, un complesso proteico presente in molti cereali che determina il malassorbimento del cibo ed è causa di diarrea, crampi addominali, gonfiore, perdita di peso e, nel caso dei bambini, crescita insufficiente.
    Si stima che in Italia una persona su 100 soffra di questa patologia autoimmune, con 10.000 nuovi pazienti diagnosticati ogni anno.
    In caso di intolleranza, non osservare una dieta rigorosamente priva di glutine può causare a lungo termine gravi danni alla salute ma, a complicare la situazione, si somma il fatto che spesso la malattia celiaca è associata ad altre patologie autoimmuni, quali il diabete di tipo I, la tiroidite di Hashimoto e il morbo di Basedow.

    Celiachia e terapia per l’ipotiroidismo

    I pazienti ipotiroidei che presentano intolleranza al glutine e che seguono una terapia ormonale sostitutiva con levotiroxina possono accusare diversi problemi a causa della celiachia. Il malassorbimento intestinale causato dalla celiachia può infatti influenzare negativamente il risultato terapeutico. Da questo punto di vista, bisogna tenere presente che una dieta rigidamente aglutinata non è sempre semplice da realizzare, a causa dei rischi di contaminazione accidentale, a tutto svantaggio dell’efficacia del trattamento con levotiroxina.
    Un aiuto fondamentale arriva però in questi casi dalle nuove formulazioni liquide in soluzione orale dell’ormone sintetico della tiroide che, grazie a un assorbimento più stabile e riproducibile del farmaco, ne garantiscono una minore variabilità di concentrazione nel sangue e, in definitiva, una gestione della terapia più semplice e dai risultati migliori. Da questo punto di vista un’importante conferma è recentemente arrivata da uno studio italiano presentato al 15° International Thyroid Congress di Orlando (Florida), che ha confermato la superiorità della formulazione liquida rispetto alle tradizionali compresse. In particolare, i risultati dimostrano come con la soluzione orale non sia più necessario attendere per fare colazione dopo l’assunzione del farmaco.

    Un fenomeno in rapido aumento

    Un recente studio italiano (The New Epidemiology of Celiac Disease – Journal of Pedriatic Gastroenterology and Nutrition) ha infatti rilevato come la malattia celiaca abbia registrato negli ultimi 25 anni un’espansione a livello mondiale di circa 5 volte, sia in aree storicamente più colpite per la loro dieta ricca di glutine (Europa e USA), sia in altre, dove finora era meno diffusa tra la popolazione (Asia).

    Senza dubbio le maggiori possibilità di accesso ai servizi diagnostici e il miglioramento di questi ultimi, hanno contribuito a evidenziare l’aumento dei casi, ma molto hanno influito anche la diffusione delle coltivazioni di frumento in aree geografiche dove ha sempre prevalso il riso e, soprattutto, i cambiamenti dei modelli di alimentazione infantili.

    La dieta senza glutine come unica terapia

    Allo stato attuale, l’unica terapia possibile consiste infatti nell’esclusione dalla dieta di ogni cibo contenente anche minime tracce di glutine. Si parte quindi dagli alimenti comunemente consumati in Italia da bambini e adulti come pasta, pane, pizza, focaccia, biscotti, snack e merendine fino a una vasta gamma di cibi che ne contengono “tracce” e parliamo di affettati, gelati, sughi… l’elenco è più sorprendente di quanto si possa immaginare.

    Link utili

    Associazione Italiana Celiachia

    Ministero della Salute – FAQ celiachia