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Disfunzione erettile: fattori di rischio e rimedi

Stando agli studi epidemiologici, la diffusione della disfunzione erettile (DE) oggi è in aumento. Abbiamo chiesto al Dott. Alessandro Pizzocaro (Andrologo e Specialista in Endocrinologia presso l’Istituto clinico Humanitas di Milano), di spiegarci meglio perché.

L’invecchiamento (l’avanzare dell’età) e lo stress legato al lavoro rivestono un ruolo in tale patologia, insieme a fattori di rischio come obesità, iperglicemia, dislipidemia, fumo ed eccesso di alcol.

Diverse le terapie disponibili oggi, ma al contempo non basta curare il sintomo, in particolare per i pazienti giovani è importante un approccio psico-sessuologico che aiuti la coppia a correggere stile di vita e abitudini, per poter minimizzare i fattori di rischio (in primis il fumo e l’eccessivo consumo di alcool).

Per poter trattare la disfunzione erettile è anche importante convincere la coppia a seguire un iter per potersi staccare dai farmaci e fargli seguire uno stile di vita il più sano possibile.

La disfunzione erettile è in crescita, da un lato perché la popolazione invecchia e perciò aumentano i fattori di rischio, dalle malattie cardiovascolari al sovrappeso, al diabete e alle terapie per migliorare il compenso pressorio, ma dall’altro lato perché lo stress aumenta.
Viviamo in una società in cui si tende a non staccare il lavoro dalla vita privata, non esiste cioè un “corridoio” di decompressione, e spesso il soggetto porta a casa i problemi del lavoro che poi portano a un aumento dei problemi relazionali. Di conseguenza la disfunzione erettile diventa un problema sempre più attuale. Per risolverlo innanzitutto vanno rimossi tutti i fattori di rischio, quali l’obesità, l’iperglicemia, la dislipidemia, cioè convincendo il paziente a fare attività fisica, a mangiare bene e a curare i fattori di rischio, in primis il fumo e l’eccesso di alcol. A quel punto si può nel caso trattare il paziente per il sintomo, con i “famosi” farmaci inibitori della 5-fosfodiesterasi, noti già dal 1998.

Ovviamente curare il sintomo non basta perché – soprattutto per i pazienti giovani – è impensabile seguire un trattamento per tutta la vita; è molto importante anche adottare un approccio psico-sessuologico e convincere la coppia a seguire un iter per poi staccarsi dal farmaco, soprattutto convincendo il paziente a seguire stili di vita il più sani possibile.