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Disturbi temporo-mandibolari? L’acido ialuronico può aiutare

Molti nostri utenti hanno chiesto informazioni sull’infiltrazione dell’articolazione temporo-mandibolare con acido ialuronico e la Redazione di Nasochiuso.com ha intervistato il Dott. Massimiliano Amantea (Medico Chirurgo specialista Maxillo-Facciale) chiedendogli di spiegarci meglio in cosa consiste e come funziona.

Cosa si intende per disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare?

Una disfunzione dell’articolazione temporomandibolare cela una miriade di segni clinici soggettivi, variabili da paziente a paziente, che vanno dall’otalgia alla cefalea, dal senso di ovattamento alla cervicalgiae ancora dolori facciali, nevralgie trigeminali, difficoltà alla masticazione, senso di limitazione dell’apertura della bocca e tanto altro ancora come alcune forme di acufeni ,che il paziente non sa  e non attribuisce a questo tipo di patologia. L’articolazione temporomandibolare è un’articolazione molto complessa, ma di facile trattamento se la si  conosce bene da un punto di vista anatomico, fisiologico e fisiopatologico. E’ una problematica che necessita di una diagnosi ben precisa che, spesso, deve passare da una multidisciplinarietà, cioè tra un confronto di più figure professionali, che conoscendo la problematica, possano impostare un corretto piano di trattamento. Una volta che la diagnosi è stata ben formulata con la visita specialistica, si potrà impostare la terapia più adatta. Tra le varie procedure terapeutiche da proporre in prima battuta, vi è il lavaggio articolare con infiltrazione di acido ialuronico.

Come si effettua la procedura?

La tecnica è alquanto semplice e si effettua in regime ambulatoriale non necessitando obbligatoriamente di una camera operatoria. Sulla regione cutanea dell’articolazione del paziente, si pratica un’anestesia locale e seguendo dei punti di riferimento anatomici, denominati reperi, si accede all’articolazione mediante un ago. Questo permette al clinico di effettuare un accurato lavaggio dell’articolazione rimuovendo cataboliti e cellule infiammatorie. Successivamente, attraverso lo stesso ago, vi si deposita l’acido ialuronico, che è già un costituente fisiologico delle nostre articolazioni. Questa introduzione non fa altro che dare sostegno al compartimento cellulare intra-articolare già presente, fungendo da stimolo biorivitalizzante alla produzione di nuovo acido ialuronico da parte delle cellule predisposte a tale funzione. Tutta la procedura viene effettuata in un tempo di circa 15-20 minuti, e sia durante la procedura che dopo non vi è alcun fastidio o dolore.

L’acido ialuronico quindi non fa bene solo alle rughe?

Sono ben conscio che quando parliamo di acido ialuronico il primo pensiero vada al mondo della chirurgia plastica o a quello dell’estetica, ma in realtà se ne fa un largo uso anche in altre aeree terapeutiche, da quello urologico a quello ortopedico. Il meccanismo d’azione alla base è proprio lo stesso delle infiltrazioni alle ginocchia, solo che in questo caso l’acido ialuronico viene depositato nell’articolazione temporomandibolare. I benefici sono immediati e si prolungano nel medio e lungo termine con durata oltre l’anno.

A chi occorre rivolgersi per la tecnica?

Importante, come in ogni terapia a cui sottoporre un paziente, è la diagnosi, una volta certi che la sintomatologia ha origine da un disturbo dell’articolazione temporomandibolare si può procedere con la tecnica infiltrativa.