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    Tiroide sana in gravidanza

    Le malattie della tiroide coinvolgono circa 6 milioni di italiani, la maggior parte dei quali donne in età fertile: il motivo è da ricercarsi nel loro sistema ormonale più articolato rispetto agli uomini. Per questa ragione i problemi si manifestano spesso quando la ghiandola tiroidea è costretta a un super-lavoro, come succede in periodi particolari dal punto di vista ormonale, quali la pubertà e la gravidanza.

    Alcuni studi affermano che fino al 5% delle donne che hanno partorito da poco soffra di tiroidite, ovvero di un’infiammazione alla tiroide che in questi casi tende a scomparire da sola, ma la questione generale non va comunque sottovalutata, soprattutto durante la gestazione.

    È ormai noto come nei primi mesi di gravidanza gli ormoni tiroidei della mamma vengano trasmessi al feto (la sua ghiandola non funziona ancora) e ne garantiscano il corretto sviluppo, soprattutto cerebrale. Durante questo periodo, in virtù di alcuni cambiamenti fisiologici della gravidanza stessa, aumenta il fabbisogno di ormoni tiroidei. È quindi chiaro che soggetti ipotiroidei o affetti da tiroidite possono essere vulnerabili a questo effetto se non tempestivamente riconosciuti e trattati in modo adeguato. In questo periodo raddoppia anche il fabbisogno quotidiano di iodio (250 microgrammi) necessario per garantire una corretta funzionalità tiroidea, e ciò rende ancor più importante ricorrere all’integrazione della dieta, con l’utilizzo ad esempio di quantità adeguate di sale iodato e di specifici integratori. La carenza di iodio nell’organismo compromette la normale produzione di ormoni tiroidei, provoca un ingrossamento della ghiandola, porta all’ipotiroidismo e al conseguente rischio per i nascituri di sviluppare ritardi mentali e intellettivi.

    Non solo iodio, però: anche l’assunzione di selenio, un altro oligoelemento dalle riconosciute proprietà protettive e antiossidanti, con un ruolo importante nel mantenimento della corretta funzionalità tiroidea, andrebbe aumentata durante la gravidanza, magari con il supporto di specifici integratori.

    Per evitare rischi al bambino e a se stesse, le donne dovrebbero, in definitiva, effettuare dei controlli alla tiroide prima, durante, ma anche dopo la gravidanza: si pensi che circa il 10% dei casi di depressione post-partum sono causati da disfunzioni tiroidee.