La gravidanza può essere vista come una condizione fisiologica prolungata, durante la quale una combinazione di eventi concorre a modificare la funzionalità tiroidea. È noto come eventuali anomalie della ghiandola possano tra l’altro portare a riduzione delle probabilità di concepimento, aborti spontanei o problemi al feto, ma un ulteriore aspetto del legame esistente tra gravidanza e ormoni tiroidei, sembra emergere da un recentissimo studio retrospettivo pubblicato a luglio 2015 sull’European Journal of Endocrionology.

PROF_FUGAZZOLAIl team di ricercatori, tra i quali la Prof.ssa Laura Fugazzola, (Esperta on line di Tiroide.com), ha in particolare cercato di comprendere se le donne ipotiroidee che ottengono una gravidanza per mezzo di fecondazione in vitro (IVF), abbiano la necessità di aumentare il dosaggio di levotiroxina, a causa dell’impatto negativo che queste tecniche avrebbero sulla funzione tiroidea.

I risultati hanno in effetti evidenziato che le donne con ipotiroidismo inserite nello studio e monitorate per tutto il corso della gravidanza, nella stragrande maggioranza hanno dovuto effettuare significativi aggiustamenti nella terapia, soprattutto nelle prime 5-7 settimane di gestazione, con un aumento medio del dosaggio di circa il 26%.

Sembra che le procedure di fecondazione in vitro, con un sensibile aumento dei livelli di estradiolo (ormone estrogeno), mettano a dura prova l’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide, alterando il meccanismo di produzione e regolazione degli ormoni tiroidei. È stato infatti osservato che nelle gravidanze ottenute tramite IVF, si verifica una crescita maggiore e più rapida di TSH (l’ormone tiroide-stimolante) rispetto a quelle naturali.

Quanto suggerito dallo studio, conferisce un nuovo rilievo all’importanza della personalizzazione della terapia ormonale sostitutiva: aspetto nevralgico in cui può risultare decisivo, per l’ottimizzazione del risultato, il ruolo delle nuove formulazioni di levotiroxina in capsule molli, in grado di garantire dosaggi “su misura”, e di modellare così il trattamento sulle esigenze di ogni singola paziente.