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Rinite allergica: sintomi e terapia

La rinite allergica è caratterizzata dallo status allergico ossia dalla particolare condizione in cui si predispone il sistema immunitario che, per cause non ben note, riconosce come nemiche sostanze, al più innocue, chiamate allergeni.

Le cause della rinite allergica

Sono ovviamente gli allergeni che possono essere i più svariati. Alcuni appartengono al mondo vegetale come le graminacee e la parietaria altri sono funghi altri ancora appartengono al regno animale come gli acari o il pelo di animali domestici.

Quali sono i sintomi?

Rinite allergica: sintomi e tarapiaLa rinite vasomotoria allergica può avere un andamento stagionale o essere continua a seconda della natura dell’allergene. A prescindere dalla frequenza e dai periodi in cui si manifesta, la patologia presenta sintomi ben precisi, vediamo quali sono i principali.

  • La congestione della cavità nasale susseguente all’aumento del calibro dei vasi sanguigni che determina ipertrofia dei turbinati e conseguente difficoltà a respirare col naso. I turbinati sono strutture ossee poste all’interno del naso ricoperte di mucosa e particolarmente irrorati da vasi sanguigni che hanno il compito di purificare, riscaldare e umidificare l’aria che respiriamo. La congestione causata dalla rinite è temporanea è ovviamente causata dal contatto con l’allergene.
  • Il naso gocciolante che è tipico di tutte le riniti.
  • Continui starnuti, che di norma superano il numero di 5 consecutivi.
  • Un forte prurito del naso che talvolta si estende al palato.
  • Una intensa lacrimazioni degli occhi che può essere accompagnata da bruciore.
  • La presenza di giramenti e dolori di testa.
  • L’ asma che non è un sintomo sempre presente nel quadro della rinite vasomotoria.
  • La congiuntivite che può anche essa non manifestarsi nel complesso sintomatico della patologia.

Come si effettua la diagnosi della rinopatia allergica?

  • Anamnesi del paziente e della famiglia.
  • Esame dei sintomi e dei segni con cui si manifesta la rinite.
  • Valutazione di eventuali problemi ad occhi e visita.
  • Osservazione della cavità nasale con rinoscopio. Strumento ottico che illumina e consente l’osservazione della mucosa e dei turbinati per individuare l’eventuale congestione o ipertrofia.
  • Esame di rinomanometria ossia una analisi che, servendosi di un apposito strumento, valuta l’efficienza della respirazione nasale che viene compromessa in caso di rinite.
  • Il Prick Test che consente di individuare gli allergeni. Consiste le praticare sul braccio piccole incisioni e di versare su ognuna una goccia del possibile allergene. La positività all’allergene sarà indicata dall’infiammazione del taglio. Talvolta si utilizza anche il test di provocazione nasale che consiste nel far inalare i possibili allergeni al paziente e poi misurarne la reazione con una rinomanometria.
  • L’ esame del dosaggio delle IgE che serve a diagnosticare l’allergia come il prick test ma viene eseguito in provetta. Le IgE sono immunoglobuline prodotte a livello delle mucose respiratorie che nelle reazioni allergiche si legano agli antigeni da una parte e dall’altra ai basofili responsabili dell’emissione di istamina che determina la reazione. La loro presenza permette di determinare l’antigene che scatena l’allergia.

Quale terapia per le forme allergiche?

Gli step della cura sono i seguenti: uso di sodio ialuronato per l’eliminazione degli allergeni che scatenano la malattia, farmaci di profilassi delle crisi allergiche come gli antistaminici, farmaci che leniscono i sintomi come gli anticongestionanti o i FANS, trattamento per una iposensibilizzazione all’allergene che provoca la malattia. Trattamento che consta di inoculazione di dosi di allergeni a posologia crescente ad intervalli regolari di tempo.
Talvolta la terapia farmacologica non basta ed occorre un intervento chirurgico che faccia una plastica dei turbinati e li riduca per lenire la congestione. Le tecniche chirurgiche utilizzate per ottenere ciò sono svariate e vanno dall’intervento plastico tradizionale agli interventi che utilizzano l’elettrocoagulazione o il laser.

  • I cortisonici assunti per via sistemica hanno validi effetti terapeutici sia nelle fasi acute della malattia, che in quella di quiescenza (flogosi minima persistente) tipica delle rinosinusiti allergiche perenni. Nonostante i cortisonici abbiano effetti terapeutici in grado di trattare la maggior parte delle patologie infiammatorie naso-sinusali, sono gravati da importanti effetti collaterali che obbligano a limitarne l’uso.
  • Gli antistaminici controllano bene la sintomatologia allergica in particolare le secrezioni nasali ( rinorrea), il prurito e la starnutazione, ma hanno scarso effetto sull’ostruzione e possono avere un effetto sedativo.
  • Gli antileucotrienici controllano efficacemente le infiammazioni su base allergica ed in particolare le rinosinusiti con poliposi nasale associata ad asma bronchiale.
  • Il sodio ialuronato 0,3%, come nebulizzazione periodica, permette il ripristino della clearance mucociliare con rimozione degli allergeni presenti mentre la stratificazione di superficie (effetto adsorbente) permette di ridurre l’impatto tra agente scatenante e mucosa.
  • L’immunoterapia specifica (vaccino) è in grado di modificare il decorso delle malattie allergiche dimostrando un’efficacia a lungo termine e prevenendo la progressione della rinite verso l’asma. Le vie di somministrazione oltre alla classica sottocutanea sono quella sublinguale, orale ed intranasale.