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Rinoplastica

La rinoplastica costituisce un intervento chirurgico finalizzato al rimodellamento del naso, ovvero a una modifica della sua struttura ossea e cartilaginea in grado di migliorarne forma e funzionalità.

Normalmente si ricorre alla rinoplastica per conferire al naso proporzioni più armoniche e per correggere eventuali problemi funzionali, causa di disturbi respiratori. I traumi del volto che portano a una deformazione della struttura nasale sono la causa più frequente del ricorso alla rinoplastica, ma anche eventuali deviazioni del setto di origine non traumatica possono compromettere la funzionalità respiratoria e rendere necessario un intervento.

In ogni caso il concetto di rinoplastica, intesa come riduzione generalizzata dello scheletro del naso, appare oggi decisamente superato, così come la distinzione tra rinoplastica estetica e funzionale. L’obiettivo primario di un intervento deve essere sempre quello di rispettare e, possibilmente, migliorare la funzionalità respiratoria del naso, in perfetto accordo con un suo perfezionamento estetico: un naso armonico e naturale, con proporzioni e angoli corretti, sarà anche in grado funzionare in modo ottimale.

In particolare, le modifiche che più frequentemente vengono effettuate tramite rinoplastica, riguardano:
– un miglioramento della punta in termini di definizione
– il raddrizzamento della linea del dorso del naso
– la modifica dell’angolazione con fronte o labbro superiore.

L’intervento

Il perfezionamento delle tecniche chirurgiche ha reso la rinoplastica un intervento semplice ed estremamente sicuro. A seconda delle necessità del paziente sono possibili due differenti approcci chirurgici: la rinoplastica chiusa e quella aperta.

Rinoplastica chiusa

Prevede, con accesso dalle narici, l’effettuazione di piccole incisioni all’interno del naso con le quali il chirurgo ha la possibilità di intervenire su ossa e cartilagine modificando la struttura dello scheletro.

Rinoplastica aperta

Più invasiva della tecnica “chiusa” e riservata a correzioni più complesse, la rinoplastica aperta viene eseguita incidendo dall’esterno il segmento di cartilagine che separa le narici (columella). In questo modo è possibile per il chirurgo controllare più direttamente l’esito dell’intervento.
Nella tecnica chiusa gli esiti cicatriziali sono ovviamente invisibili, in quanto all’interno delle narici, mentre in quella aperta risultano appena percettibili.
L’intervento, effettuato in anestesia generale o talvolta locale, a seconda della sua complessità e della tecnica impiegata, ha una durata media di un’ora, ma può andare da un minimo di mezz’ora a un massimo di 2/3 ore, e in molti casi è richiesta una notte di ricovero.
Quando all’intervento di rinoplastica è associato quello di settoplastica, ovvero una correzione di eventuali deviazioni del setto nasale, si è soliti parlare di rinosettoplastica.

Il recupero post-chirurgico

Grazie anche ai miglioramenti delle tecniche chirurgiche, l’intervento di rinoplastica non è oggi particolarmente invasivo e neppure doloroso nel post-operatorio.

La convalescenza è solitamente limitata ai pochi giorni necessari al riassorbimento del piccolo edema, e il paziente può riprendere la normale attività in breve tempo.
La guarigione di ossa e cartilagini avviene poi in circa una settimana, nella quale il paziente deve proteggere il naso con un tutore rigido. La ripresa di un’attività fisica intensa di solito può avvenire entro le 2/3 settimane.

Più delicata è la questione relativa alla completa ripresa della normale funzionalità della mucosa nasale: le alterazioni di quest’ultima conseguenti all’intervento possono ad esempio compromettere un meccanismo fondamentale per il benessere respiratorio chiamato clearance mucociliare, che aiuta la rimozione delle secrezioni. In questa fase, l’impiego di innovativi trattamenti a base di acido ialuronico rappresenta un importante passo avanti verso la miglior qualità della riabilitazione del paziente: diversi studi hanno dimostrato infatti che l’impiego di nebulizzazioni di acido ialuronico ad alto peso molecolare accelera il pieno recupero funzionale del naso, favorendo la lubrificazione e la rivitalizzazione della mucosa. L’acido ialuronico è una sostanza presente normalmente nei nostri tessuti, indispensabile per conferirgli elasticità e idratazione, e la somministrazione tramite nebulizzazioni ne rende immediata la disponibilità a livello della mucosa nasale: qui, grazie alla sua azione biostimolante, aiuta la cicatrizzazione e la rigenerazione cellulare. Normalmente 2 settimane di nebulizzazioni quotidiane, a partire dal terzo giorno successivo all’intervento, sono sufficienti a ritrovare la piena funzionalità nasale.