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Sport e mal di schiena: i falsi miti

Circa l’80% della popolazione, secondo le statistiche, ha dovuto affrontare almeno una volta nella vita il mal di schiena (o, più correttamente, lombalgia); secondo uno studio australiano pubblicato sulla rivista Annals of Rheumatic Diseases, tra problemi di movimento e assenze lavorative, questo disturbo rappresenterebbe addirittura la prima causa di disabilità al mondo.

Si tratta spesso di un problema acuto, determinato da una contrazione involontaria dei muscoli dorsali, la cui origine è da ricercarsi in abitudini di postura scorrette, sforzi eccessivi, posizioni anomale durante il sonno o il sovrappeso.

E lo sport? Costituisce sempre un’utile prevenzione o alcune attività sono sconsigliate?

Naturalmente dipende, e la verità sta nel mezzo: un’attività fisica troppo intensa non giova al benessere della schiena, ma sicuramente nemmeno la sedentarietà o discipline non adatte o praticate male.

Si ritiene di solito che fare sport con regolarità un paio di volte alla settimana, effettuando sempre un buon riscaldamento, costituisca la soglia ottimale, ma sono da evitare in ogni caso le attività traumatiche o “stressanti” per la colonna e la muscolatura dorso-lombare.

Benessere della schiena: il tennis “meglio” del nuoto

A questo proposito, un recente studio di ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) ha sfatato alcuni falsi miti riguardanti gli sport più o meno consigliati per la salute della schiena.

Il nuoto, ad esempio: da sempre indicato come l’attività ideale per prevenire dolori o altri problemi come la scoliosi, non sarebbe invece così adatto. La nostra colonna vertebrale è nata per sopportare la forza di gravità e l’acqua, sottraendole peso, potrebbe determinare una “mobilizzazione” eccessiva.
Al contrario il tennis, considerato sport asimmetrico per eccellenza, non sarebbe invece affatto dannoso per la schiena e non rappresenterebbe un fattore di rischio nemmeno per i soggetti con la scoliosi, anche se in questo caso sono sempre consigliati controlli specialistici a partire dai 9 anni. Lo studio di ISICO ha preso in esame 100 ragazze e ragazzi di 12 anni praticanti il tennis agonistico, e confrontandoli con normali coetanei non tennisti non ha evidenziato differenze significative per quanto riguarda i disturbi alla schiena.

IL CONSIGLIO DELL’ESPERTO

Gesti esasperati o eseguiti male, ripetuti nel tempo, possono comunque causare danni, e per questo i giovani che si avvicinano a questa disciplina dovrebbero farsi affiancare da un maestro professionista, per migliorare il movimento dei colpi e ridurre allo stesso tempo la tensione muscolare della schiena.

Qualche consiglio per la corretta pratica tennistica e la prevenzione del mal di schiena:

  • Effettuare una preparazione adeguata, che comprenda la pratica di altri sport, in grado di coinvolgere tutti i gruppi muscolari;
  • Analizzare con un maestro la dinamica dei colpi, per evitare sollecitazioni eccessive ai muscoli dorsali e lombari;
  • Effettuare esercizi specifici per rinforzare la zona addominale e lombare, ma anche per il giusto movimento delle gambe, indispensabile per “alleggerire” la schiena;
  • Scegliere la racchetta e la tensione delle corde più adatta per il proprio gioco e il proprio fisico;
  • Effettuare sempre una sessione di stretching (almeno 15 minuti) prima di cominciare a giocare;
  • Privilegiare superfici di gioco morbide, in grado di assorbire meglio gli “shock” alla colonna vertebrale.