Le indicazioni fondamentali per la prevenzione di un secondo infarto sono sostanzialmente due, ovvero l’adozione di abitudini salutari per il cuore e l’aderenza alla terapia prescritta, oltre naturalmente a un abbassamento dei livelli di stress e al dialogo costante con il Cardiologo, per confrontarsi su ogni eventuale dubbio.
Ma vediamo nello specifico quali sono le indicazioni degli Specialisti sulle questioni che più frequentemente creano incertezza nel paziente.
Attività fisica
Fa bene al cuore, dunque no alla sedentarietà. L’attività fisica abbassa la pressione, riduce lo stress e tiene il peso sotto controllo. L’importante è svolgerla sotto controllo medico, con regolarità e senza sforzi eccessivi.
Alimentazione
Livelli elevati di trigliceridi e colesterolo nel sangue rappresentano un importante fattore di rischio cardiovascolare e vanno perciò tenuti sotto controllo attraverso un’alimentazione adeguata. Considerata ideale da questo punto di vista la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, cereali e povera di grassi animali. Il consumo di pesce azzurro, inoltre, è particolarmente consigliato in quanto contiene elevate quantità di acidi grassi Omega-3, sostanze in grado di proteggere dalle occlusioni arteriose, di prevenire le aritmie e di abbassare i livelli di trigliceridi.
Sesso
A parte casi particolari, non esistono controindicazioni specifiche alla ripresa di una normale attività sessuale, con gradualità e buon senso, evitando in un primo periodo solo le situazioni e i rapporti che possono causare stress emotivi intensi.
Fumo
C’è poco da dire per quanto riguarda questo punto: fumare fa male a prescindere, e in particolare dopo un infarto, in quanto facilita la formazione di trombi e alterazioni vascolari. L’unica scelta saggia per il benessere del nostro cuore è smettere con le sigarette.
Mare e montagna
Per quanto riguarda il mare, è soltanto necessario evitare l’esposizione prolungata al sole, soprattutto nelle ore più calde, oltre a mantenersi idratati bevendo molta acqua.
La possibilità di recarsi in altitudine va discussa con il proprio medico, ma di norma fino a quote intorno ai 1.500 metri non ci sono controindicazioni. La pressione va comunque monitorata perché potrebbe tendere al rialzo.
Terapia
L’assunzione dei farmaci prescritti dal Cardiologo va seguita scrupolosamente per quanto riguarda tempi, orari e dosaggio. Una semplice negligenza può comportare seri rischi.